Alto Ionio
Lungo la costa ionica cosentina il mare è più azzurro che altrove, e accanto alle spiagge si trovano ora siti archeologici di straordinario interesse, ora stazioni termali, ora centri d'importanza storica e artistica di livello eccezionale. I centri storici sorgono tutti all'interno, confermando così con le torri costiere ancora visibili che questo tratto di costa era un tempo infestato da pirati.
Valle del Crati
Due gli ambienti che caratterizzano questo viaggio: l'ampia valle del fiume Crati, da sempre via di grande comunicazione, con la piana di Sibari dove il Crati è ormai prossimo alla foce, e piccoli paesi di origine albanese, appollaiati sulle colline circostanti, guardano da lontano l'azzurro mare.
Valle del Trionto
Sui monti della Sila, nel cuore verde del mediterraneo, a 1500 metri s.l.m. nasce il fiume Trionto, l'antico Traes, una delle più grandi fiumare del continente europeo. Con il suo ampio e ramificato bacino idrografico, questo fiume abbraccia un vasto territorio che dall'altopiano silano, repentinamente, si proietta verso il mare con scoscese pendici e sinuose colline che adagiano la Sila Greca nelle azzurre acque dello Ionio.
I territori comunali coinvolti sono dei centri medievali, poco popolati, ma il percorso che si deve fare in macchina per raggiungerli è molto suggestivo e ricco di sorprese
Marchesato di Crotone
Paesaggi di ampi orizzonti, dove la vista corre dai monti fino al mare, scoprendo un vasto scenario di colline coperte da macchie di ulivi e campi di grano, ma anche rotte da franose argille che digradano al mare dai fianchi orientali della Sila. Distese che cambiano colore con le stagioni, passando dal verde della primavera all'oro delle messi, fino al tono bruciato e riarso della piena estate.
Le masserie spesso fortificate disseminate nel territorio e i numerosi borghi dai caratteri ancora rurali sono i segni evidenti della lunga persistenza del latifondo baronale in questo angolo orientale della Calabria.
Piana di Sant'Eufemia
Dall'arco di costa tirrenica compreso tra Capo Sùvero, a nord, e Pizzo, a sud, la piana di Sant'Eufemia s'interna in forma di anfiteatro con varia profondità fino ai primi rilievi della Sila e delle Serre. Formata dai depositi alluvionali del fiume Lamato e di altri corsi d'acqua, era in origine una pianura paludosa e malsana, infestata dalla malaria. I primi tentativi di bonifica vennero attuati già nel 1910 con la sistemazione dell'alveo dei torrenti Allaro e Bagni, ma le grandi opere idrauliche nella piana lametina si avviarono nel 1926, con la costruzione della Società per la Bonifica, e si conclusero solo nel 1936, con la nascita di centri agricoli abitati da colonie di profughi albanesi. Oggi la Piana di Sant'Eufemia è un territorio fertile, dalla tradizione agricola radicata e ancora viva, anche per la presenza di numerose serre e vivai. Le produzioni più diffuse sono quelle della vite, del grano, del granturco e dell'avena, della barbabietola da zucchero e delle fragole, senza dimenticare gli ulivi per la produzione dell'olio Lametia Dop e gli agrumi, con le rinomate Clementine di Calabria Dop.
Piana di Rosarno
Seconda per ampiezza tra le pianure costiere calabresi dopo quella di S. Eufemia, ma la più importante dal punto di vista economico e demografico, la piana di Gioia Tauro, o anche di Rosarno, è un'area particolarmente fertile, riparata dai venti del Nord e aperta al benefico influsso del Tirreno. Giganteschi ulivi secolari, che raggiungono anche un'altezza di 15-16 metri, danno una produzione di olio tra le prime in Italia, ma importanti sono anche i vigneti con uve di qualità (Zibibbo, Greco e Lagrima) e, verso la costa, i fitti agrumeti. Sembra difficile credere che nel settecento la piana fosse un'area malsana e scarsamente abitata: i terremoti e l'abbandono avevano trasformato questa terra in una sorta di vasto pantano, interrotto da boschi nei quali vivevano lupi e cinghiali. Fu il Marchese Vito Nunziante a iniziare, nel 1818, la bonifica di 854 ettari nella parte settentrionale della pianura.
Le spiagge della piana sono ampie e sabbiose, ma il mare spesso risente della presenza del grande porto e degli impianti industriali. Il centro balneare più noto, con una lunghissima spiaggia di sabbia e attrezzature balneari, è San Ferdinando, fondato nel XIX secolo con i lavori di bonifica. Nonostante l'esplosione turistica, ancora si riconosce il nucleo originario, chiamato le Casette per la sua conformazione di piccole abitazioni ai lati della strada principale.